Quiz Scienza è un progetto di divulgazione della scienza sui Social di Renato Sartini, giornalista scientifico ed esperto in comunicazione della conoscenza. Viene pubblicato su Twitter (https://twitter.com/renatosartini) e Facebook (https://www.facebook.com/renato.sartini) in collaborazione con Enti e Istituzioni che si occupano di ricerca scientifica.

Il QuizScienza non ha alcuna valenza statistica, ma l’intento di creare un cortocircuito virtuale tra il popolo del web e gli scienziati. Al fine di chiarire alcuni concetti scientifici e di arginare, in parte, anche il fenomeno delle cosiddette bufale scientifiche. Il tutto con un linguaggio accessibile ai meno esperti.

 

Alla DOMANDA n. 8 del Quiz Scienza risponde Mauro MANDRIOLI, Professore Associato in Genetica del Centro Interdipartimentale per la Storia delle Idee e del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

 

[#QuizScienza n. 8]

I genitori trasmettono ai figli geni e cultura

DOMANDA Esistono altre forme di eredità?

 

Hanno votato su Twitter 54 follower:

– No: 7%

– Si, dovute all’ambiente: 76%

– Forse, ma è da dimostrare: 17%

 

Risposta breve:

Le esperienze e l’ambiente lasciano “tracce” (epigenetiche) sui nostri geni e parte di queste sono ereditabili

 

Risposta approfondita:

Quando pensiamo alle forme di eredità tramite cui trasmettiamo qualche cosa ai nostri figli, ci sono due forme che vengono normalmente in mente: l’eredità genetica (basata sulla trasmissione di geni) e quella culturale (che si realizza attraverso la trasmissione di abitudini, concetti, tradizioni o se preferite alla trasmissione di memi). Nel corso dell’ultimo decennio un crescente numero di pubblicazioni ha iniziato a supportare l’idea che possa esistere una ulteriore forme di eredità basata sull’epigenetica. L’epigenetica è una parte della genetica che studia una serie di cambiamenti chimici che il DNA e gli istoni (le proteine più “intimamente” associate al DNA) possono subire e che sono in grado di modificare lo stato di attivazione/silenziamento di un determinato tratto di DNA. Da tempo era noto che l’ambiente (nel senso lato del termine) è in grado di indurre cambiamenti epigenetici che modulano il funzionamento dei nostri geni. La scoperta inattesa (ed in realtà ancora oggi meritevole di ulteriori approfondimenti) è che alcune di queste modificazioni epigenetiche possono essere trasmesse dai genitori ai figli andando quindi a costituire quella che alcuni autori hanno chiamato una eredità ambientale poiché rende trasmissibile un segnale che era “arrivato” al DNA partendo dall’ambiente. Ad oggi la dimostrazione più forte di questo processo si deve ai due ricercatori americani Brian Dias e Kerry J Ressler che hanno dimostrato (lavorando con topi) che le paure percepite nel corso della vita (e la risposta conseguente) sono trasmissibili alle generazioni successive per mezzo di modificazioni epigenetiche. Altri lavori in precedenza erano giunti alla stessa conclusione, ma il lavoro di Dias e Ressler costituisce la migliore evidenza sperimentale mai fornita finora sull’ereditarietà epigenetica e getta nuova luce sui meccanismi biologici tramite cui esperienze dei genitori tramandarsi attraverso le generazioni. Questo non significa però che tutto quello che è epigenetico sia anche ereditabile tanto che le evidenze di una trasmissione ereditaria di modificazioni epigenetiche sono ad oggi presenti per pochissimi caratteri e in pochi modelli sperimentali per cui questo rappresenta un ambito di ricerca interessante, ma certamente siamo lontani dal fatto di avere chiaro come funzioni questo processo e quanto sia diffuso. E’ però interessante (anche da un punto di vista evolutivo) pensare a come questo influenzi il modo in cui le informazioni possono essere trasmesse e introduce un nuovo concetto: quello di epiallele. Sappiamo per certo che alcuni alimenti ad esempio hanno effetti epigenetici (e di questo si occupa la nutrigenomica) e alcuni dati pubblicati suggeriscono che il metabolismo dei genitori lasci una firma epigenetica nei gameti per anticipare la comparsa nei figli di un metabolismo adeguato alle condizioni alimentari sperimentate dai genitori. Troppo bello per essere vero? Secondo alcuni autori in questo ambito abbiamo più domande che dati certi per cui serve indubbiamente essere cauti perché le evidenze sono ancora poche e abbiamo ad oggi solo sfiorato la superficie della questione, ci resta da capire quanto diffusa e tramite quali meccanismi si realizzi, ma mai come oggi una terza via di trasmissione ai figli sembra essere tracciata.

 

Approfondimenti proposti dal Prof. Mandrioli:

  • Siddhartha Mukherjww, “The gene: an intimate history” (Scribner International, 2016)
  • Sharon Moalen, “L’eredità flessibile” (Feltrinelli, 2015)
  • Eva Jablonka, “L’evoluzione in quattro dimensioni” (UTET, 2007)
Le esperienze e l’ambiente lasciano “tracce” sui nostri geni e parte di queste sono ereditabili