La costruzione della macchina nel pensiero antico si inserisce al termine di un percorso che riguarda la creazione delle arti e la nascita delle tecniche. Durante il Medioevo la macchina affianca la natura, ma non ne contende il primato a causa della generale svalutazione delle arti meccaniche, considerate forme inferiori di conoscenza dalla tradizione aristotelico-scolastica. Solo a partire dal XVI secolo tale rapporto si inverte a favore della macchina, che diviene strumento per scoprire mondi nuovi e nuove possibilità oltre i confini della cosmologia e antropologia tradizionali: si afferma quindi una nuova concezione della scienza fondata sui criteri della sperimentazione e della verificabilità empirica. Vengono così rielaborati temi quali il determinismo, la certezza e la contingenza che saranno al centro del pensiero del meccanicismo, dell’illuminismo e del positivismo, per poi giungere a nuova consapevolezza teorica nel corso del XX secolo, in cui il processo di industrializzazione pesante tra le due guerre pone opzioni politico-economiche di grande rilevanza nel contesto europeo.

Per quanto riguarda le scienze della vita, la metafora del corpo umano come macchina biologica ha permeato tali discipline sin dalle origini. Nel corso degli ultimi decenni si è assistito al ritorno a visioni olistiche, da cui è emersa la necessità di vedere tutti i viventi come l’insieme di parti diverse. A questo passaggio di apparente discontinuità non corrisponde però un vero allontanamento dell’idea della macchina genica, ma semplicemente il ricercare in genomi non più solo umani le cause prime del funzionamento del nostro corpo. La biologia sintetica propone in modo sempre più concreto la possibilità di realizzare organi in vitro, dando nuova forza all’idea di corpo come macchina che può essere riparata.

È pertanto in corso una profonda discussione sull’impatto che le “macchine” hanno nel rapporto tra l’essere umano, l’ambiente e la vita quotidiana ed è in questo contesto che si inserisce il ciclo di conferenze “La civiltà delle macchine” organizzato dal CIRSI in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena.

 

Programma completo (scarica qui il pdf)

 

Massimo Bergamasco (Scuola Superiore Sant’Anna)

Umani, macchine e interazioni virtuali

27 aprile 2017 ore 16:30, Aula Magna, Complesso San Geminiano (sede Giurisprudenza), Via San Geminiano 3, Modena.

 

Paolo Quintili  (Università di Roma “Tor Vergata”)

Corpo, macchina e corpo-macchina nel Settecento. Filosofia e scienze della vita

19 maggio 2017 ore 16:30, Sala dei Presidenti, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, c.so Vittorio Emanuele II 59, Modena.

 

Stefano Moriggi (Università di Milano Bicocca)

Pensare con le macchine, tra natura e cultura

5 giugno 2017 ore 16:30, Sala dei Presidenti, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, c.so Vittorio Emanuele II 59, Modena.

 

Ferdinando Abbri  (Università di Siena)

L’anima e la macchina del corpo: G.E. Stahl e la scienza del Settecento

15 giugno 2017 ore 16:30, Sala dei Presidenti, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, c.so Vittorio Emanuele II 59, Modena.

La civiltà delle macchine: presentazione del ciclo di conferenze organizzate dal CIRSI
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